Mercoledì
2 dicembre 2015
alle
ore 18.00
Presso
la SMS libertà e Lavoro di Lavagnola (SV)
ANPI
Sez. Fratelli Briano
Italo
Calvino. Un partigiano del Ponente ligure
Lettura
a cura di Giorgio Amico
Italo
Calvino
Il
mio 25 aprile
“C'era
stato un incendio in un bosco: ricordo la lunga fila dei partigiani
che scende tra i pini bruciati, la cenere calda sotto la suola delle
scarpe, i ceppi ancora incandescenti nella notte. Era una marcia
diversa dalle altre nella nostra vita di continui spostamenti
notturni in quei boschi. Avevamo finalmente avuto l'ordine di
scendere sulla nostra città, Sanremo; sapevamo che i tedeschi
stavano ritirandosi dalla riviera; ma non sapevamo quali caposaldi
erano ancora in mano loro.
(...)
Ancora
negli ultimi giorni i tedeschi erano venuti di sorpresa e avevamo
avuto dei morti. Proprio pochi giorni prima andando di pattuglia era
mancato poco che cascassi nelle loro mani. L'ultimo accampamento del
nostro reparto, se ricordo bene, era tra Montalto e Badalucco: già
il fatto che fossimo scesi nella zona degli uliveti era il segnale di
una nuova stagione, dopo l'inverno nella zona dei castagni che voleva
dire la fame.
(…)
Dalle
parti di Poggio cominciammo a incontrare sul margine della strada la
popolazione che veniva a vedere passare i partigiani e a farci festa.
Ricordo che per primi vidi due uomini anziani col cappello in testa
che venivano avanti chiacchierando di fatti loro come in un giorno di
festa qualsiasi; ma c'era un particolare che fino al giorno prima
sarebbe stato inconcepibile: avevano dei garofani rossi
all'occhiello. Nei giorni seguenti dovevo vedere migliaia di persone
col garofano rosso all'occhiello ma quelli erano i primi”.
(La
Domenica del Corriere, aprile 1975 ora in Italo Calvino, Saggi, 2,
Mondadori, Milano 1995, pp. 2810-13)