TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


sabato 16 settembre 2017

Debord. A 60 anni dalla fondazione dell'Internazionale Situazionista


«Ho passato il mio tempo in alcuni paesi d'Europa, ed è alla metà del secolo, quando avevo diciannove anni, che ho cominciato a condurre una vita pienamente indipendente; e subito mi sono trovato come a casa mia nella più malfamata delle compagnie».

Guy Debord, In girum imus nocte et consumimur igni

« Tutto ciò che riguarda la sfera della perdita, cioè quanto ho perduto di me stesso, il tempo passato; e la scomparsa, la fuga; e più generalmente il trascorrere delle cose, e anche nel senso sociale dominante, nel senso dunque più volgare dell'impiego del tempo, ciò che si definisce il tempo perduto, s'incontra stranamente nell'antica espressione militare «soldati perduti», incontra la sfera della scoperta, dell'esplorazione di un terreno sconosciuto; tutte le forme della ricerca, dell'avventura, dell'avanguardia. E' a questo incrocio che ci siamo trovati e perduti».

Guy Debord, Critique de la séparation