Per secoli ebbe gran fortuna "l'accusa del sangue", la leggenda che gli ebrei fossero assassini di bambini cristiani, rapiti per essere usati in sacrifici rituali. Ancora oggi la chiesa cattolica venera alcuni di questi presunti martiri. Nonostante l'orrore della Shoah, “giornate della memoria” e quant'altro, c'è chi pare continui a pensarla così. E non solo nella destra filonazista o nell'integralismo cattolico.
A vedere certi post sembra che il governo israeliano di punto in bianco, senza motivo, per puro sadismo, abbia iniziato a bombardare la pacifica città di Gaza facendo strage dei suoi cittadini e accanendosi soprattutto sui bimbi. E' quello che sostengono senza alcun pudore coloro che scendono in piazza, non per chiedere pace, ma per condannare “l'aggressione” israeliana. Addirittura qualcuno parla di fermare il “genocidio” del popolo di Gaza. Ma è proprio così? I comunicati, non del governo israeliano, ma di Hamas offrono una versione molto differente. Ma i fanatici, si sa, non hanno bisogno di leggere, avendo ben chiaro a priori dove stiano torti e ragioni, chi siano i buoni e cattivi. Eppure i comunicati stampa non si prestano ad equivoci.
Comunicato ANSA del 10 maggio 2021 ore 23.59
“Il movimento islamico palestinese di Hamas ha lanciato un altro ultimatum a Israele, avvertendo che condurrà un attacco su larga scala a meno che le forze di sicurezza israeliane non si ritirino dalla Spianata delle Moschee o Monte del Tempio entro le 2 del mattino “.
Ed infatti nelle 24 ore successive Hamas lanciava da Gaza, da rampe collocate in mezzo ai palazzi, più di mille missili sulle città israeliane. Inutile, ovviamente, sottolineare che fino a quel momento l'esercito israeliano non aveva sparato un solo colpo di fucile su Gaza.
Comunicato ADN Kronos del 13 maggio ore 13.57
"Colpire Tel Aviv, Gerusalemme, Ashkelon, Ashdod, Beersheba e Dimona, vicine e lontane, è per noi più facile che bere un bicchiere d'acqua". Lo ha affermato in un videomessaggio diffuso sui social Abu Obeida, portavoce dell'ala armata di Hamas, le Brigate Izz al-Din al-Qassam, dicendo che ''siamo pronti a tutto per Gerusalemme''.
Le responsabilità del governo Netanyahu nell'aver per l'ennesima volta fatto crescere la tensione a Gerusalemme è fuori discussione. Così come è fuori discussione il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato e non essere costretto a vivere sotto la cappa della semioccupazione militare israeliana.
Ma altrettanto fuori discussione è il diritto del popolo israeliano alla sicurezza e all'autodifesa.
Ma evidentemente a molti, anche a sinistra, gli ebrei piacciono solo se si lasciamo condurre nei forni senza reagire.