TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 2 febbraio 2017

Diavoli, santi e uomini. L'immagine dell'Aldilà nella Liguria di Ponente

    Montegrazie

Breve viaggio fra i grandi cicli di affreschi tardogotici della Liguria di Ponente

Giorgio Amico

Diavoli, santi e uomini. L'immagine dell'Aldilà nella Liguria di Ponente



Nella Liguria di Ponente dalla Valle Roja ad Albenga si possono trovare ben nove grandi cicli di affreschi tardogotici che presentano scenari infernali. Solo di alcuni si posseggono dati certi relativi alla data in cui l'opera fu eseguita (Montegrazie 1483), San Bernardo di Pigna (1482), San Bernardino di Albenga (1483) e Notre-Dame des Fontaines a Briga (1492) e sugli autori, I Biazaci per Montegrazie e San Bernardino di Albenga e il Canavesio per Notre-Dame des Fontaines e San Bernardo di Pigna. Per San Bernardino di Triora, San Bernardo di Lavina, Santa Maria Annunziata di Solva e San Giorgio in Campochiesa di Albenga siamo invece ancora allo stato delle ipotesi.

    Pigna. Cappella di San Bernardo

I temi della rappresentazione sono ovunque simili, sia nell'organizzazione spaziale delle scene che nei contenuti.L'intera narrazione ha lo scopo di far meditare il fedele su cosa l'attenda dopo la morte e cosa deve fare per meritare la pace eterna. Particolare enfasi è posta sul tema del Purgatorio che, come esaustivamente spiega Le Goff, non appartiene al cristianesimo delle origini, ma viene introdotto a partire dal XII secolo.

    Montegrazie. Santuario

Insomma un incitamento alla penitenza, alla confessione e a chiedere alla Chiesa di intercedere, in cambio sia chiaro di offerte adeguate, per le anime presenti in Purgatorio, alleviandone così le sofferenze e abbreviandone la pena.

    Rezzo. Santuario

Un mondo bipolare quello dell'aldilà, caratterizzato dall'estrema armonia e musicalità del Paradiso, dove tutto è ordine e grazia, e il caos terribile dell'Inferno dove tutto è “pianto, urla e stridor di denti” e diavoli e dannati si accalcano senza un ordine apparente.

  Triora. San Bernardino

Il tutto rappresentato in un linguaggio graficamente semplice, ma molto complesso e avvincente per quantità elementi espressivi e richiami alle fonti. A partire dalla figura del Cristo inscritto nella mandorla cosmica a separare la sfera del sacro da tutto ciò che è materialità. 

    Albenga. San Bernardino

Elemento archetipale che riprende un tema tipico della spiritualità orientale.


Il Paradiso ha l'aspetto della Gerusalemme celeste, una città circondata da mura possenti e vigilata da angeli in armi, assediata dall'universale dilagare del peccato e dal male dovunque in agguato.

    Albenga. San Bernardino

All'interno tutto è luce, ordine, proporzione. Nulla è casuale così ogni personaggio è contraddistinto da un particolare che lo rende riconoscibile agli occhi dei fedeli. Santa Lucia porta gli occhi in un piatto, Giuda Taddeo regge l'ascia con cui fu martirizzato, San Giacomo impugna saldamente il bastone da pellegrino. Un codice elementare per il mondo medievale, dimenticato da noi che infatti facciamo fatica ad orientarci nella rappresentazione.

E poi, come dicevamo l'esaltazione del Purgatorio rappresentato come una palude di fuoco in cui le anime attendono con fede il momento della liberazione. E' il luogo della speranza. Le rappresentazioni insistono sul ruolo dei fedeli che possono con adeguate offerte migliorare la condizione dei loro cari defunti.

“Uxor, tua missa celebrare fecit” si legge in un cartiglio a Montegrazie. “Moglie, ho fatto celebrare una messa per te”.

     Albenga. San Bernardino

Nei bellissimi affreschi di San Bernardino di Albenga si vedono le anime soccorse da angeli beneficenti che, grazie alla intercessione dei viventi, arrecano balsami e unguenti a lenire i dolori delle anime immerse nel lago infuocato, in attesa di ascendere lo scalone maestoso che conduce in Paradiso sulla cui porta li attende un San Pietro sorridente.

    Albenga. San Bernardino

Giudicati da San Michele, che riprende l'antichissimo tema egizio della pesa delle anime da parte di Toth, i dannati vengono scaraventati nelle profondità dell'Inferno, dove, divisi in comparti, ognuno riferito ad uno dei sette peccati capitali, essi pagano eternamente per le loro colpe, sotto lo sguardo, che a noi pare divertito, del demone Capitaneus che sovrintende alla gestione di ogni girone.

     Montegrazie

Immediatamente al di sotto, vicino agli occhi dei fedeli, la cavalcata dei vizi spiega quali siano i comportamenti che conducono alla Bocca della Bestia. 

   Albenga. San Bernardino

Mentre le fondamenta della città celeste stanno nelle buone opere di carità e nello scegliere, in ogni momento della vita, la cosa giusta, evitando le insidie del diavolo sempre in agguato, pronto nell'attimo della morte a carpire l'anima di chi ha smarrito la retta via.


    Montegrazie