Una
pagina da uno dei classici moderni dell'alchimia. La scala dei
filosofi a Notre-Dame de Paris.
Notre-Dame de Paris. Libro
alchemico di pietra
La cattedrale di Parigi,
come la maggioranza delle basiliche metropolitane, è posta sotto
l'invocazione della benedetta Vergine Maria o Vergine-Madre. In
Francia il popolino chiama queste chiese le Notre-Dame.
In Sicilia, esse hanno un
nome ancora più espressivo, quello di Matrici. Si tratta, quindi,
proprio di templi dedicati alla Madre (lat. mater, matris), alla
Matrone nel senso primitivo, questo termine, per corruzione, è
diventato poi Madone ( Si è preferito lasciare il vocabolo francese
per una migliore comprensione del passaggio tra Matrone e Madone
N.d.T.) (ital. madonna), mia Signora e, per estensione, Notre-Dame.
Attraversiamo il cancello
del porticato ed iniziamo lo studio della facciata del gran portale,
chiamato atrio centrale o del Giudizio. Il pilastro di mezzo, che
divide in due il vano d'ingresso, ci offre una serie di
rappresentazioni allegoriche delle scienze medioevali.
Di fronte al Sagrato, —
ed al posto d'onore, — l'alchimia è raffigurata da una donna la
cui fronte tocca le nubi. Seduta in trono, ella ha nella mano
sinistra uno scettro — segno di sovranità — mentre con la destra
tiene due libri, uno chiuso (esoterismo) e l'altro aperto
(essoterismo). Mantenuta tra le sue ginocchia e poggiata sul suo
petto si eleva la scala dai nove gradini, — scala philosophorum, —
geroglifico della pazienza che deve essere posseduta dai suoi fedeli
nel corso delle nove successive operazioni della fatica ermetica
(tav. II).
«La pazienza è la scala
dei Filosofi, ci dice Valois ( Oeuvres de Nicolas Grosparmy et
Nicolas Valois. Mss. Biblioteca dell'Arsenal n. 2516 (166 S.A.F.), p.
176), e l'umiltà è la porta del loro giardino, perché a chiunque
persevererà senza orgoglio e senza invidia. Dio farà misericordia.»
Tale è il titolo del
capitolo filosofale di quel mutus Liber rappresentato dal tempio
gotico; tale il frontespizio di questa Bibbia occulta dai massicci
fogli di pietra; questa l'impronta, il sigillo della Grande Opera
laica sul frontone stesso della Grande Opera cristiana. Non poteva
essere meglio situato se non sulla soglia stessa dell'ingresso
principale.
Così la cattedrale ci
appare basata sulla scienza alchemica, investigatrice delle
trasformazioni della sostanza originale, della Materia elementare
(lat. 60 materea, radice mater, madre). Perché la Vergine-Madre,
spogliata del suo velo simbolico, non è altro che la
personificazione della sostanza primitiva, di cui si è servito, per
realizzare i suoi fini, il Principio creatore di tutto ciò che
esiste
(Da: Fulcanelli, Il
mistero delle cattedrali, Edizioni Mediterranee, pag. 60)