Giorgio
Amico
Mulini
e frantoi delle valli alpine occidentali
È
disponibile l'ultimo numero de La Rafanhauda. la bella rivista a cura
dell'Association Renaissença Occitana di Chiomonte (Valle Susa).
Il
numero, monografico, è dedicato ad una ricerca sui mulini e frantoi
delle valli alpine occidentali, con particolare riferimento alla
realtà della valle di Susa con particolare riguardo alla Val Clarea.
Come
è facile immaginare, quello dei mulini e dei frantoi ad acqua è un
elemento centrale della cultura e della storia materiale fino almeno
alla metà del secolo scorso.
La
rivista affronta il tema da diverse angolazioni, a partire da quella
linguistica con un glossario sui termini inerenti mulini e frantoi
nell'occitano alpino di Chaumont.
Una
serie di articoli è poi dedicata alla ricostruzione dell'attività
dei mulini con particolare riguardo alle attrezzature interne e al
contesto naturale in cui erano inseriti, ulteriore dimostrazione, se
ce ne fosse necessità, dell'attenzione con cui le popolazione alpine
curavano le risorse naturali del territorio (a partire proprio
dall'acqua) da cui largamente dipendevano per la loro stessa
sopravvivenza fisica.
Colpisce
l'estrema cura nella scelta dei siti e il modo ingegnoso con cui
pietra e legno (i materiali a disposizione) venivano utilizzati per
la costruzione dei mulini e dei frantoi. Una attenzione che il
fascicolo mette bene in risalto con un ricco corredo fotografico e
illustrativo, da cui riprendiamo due immagini.
Ultimo,
ma importante, uno studio su mulini e frantoi a Guardia Piemontese in
Calabria, come si sa abitata fin dal XIII secolo da una comunità
valdese (di lingua occitana) proveniente dalla Val Angrogna a causa
dalle persecuzioni religiose. L'articolo mette in risalto la
permanenza, pur in un contesto così diverso e lontano dai luoghi di
provenienza, di tecniche e termini linguistici.
Per
informazioni e richiesta copie:
larafanhauda@gmail.com