TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


giovedì 20 febbraio 2020

Paolo Argeri, Progressioni




PAOLO ARGERI
Progressioni
a cura di Riccardo Boglione e Erminio Risso

Entr'acte
via sant'Agnese 19R – Genova
12 febbraio – 3 marzo 2020
orario: mercoledì-venerdì 16-19

Dal 12 febbraio 2020, Entr’acte ospita Progressioni, una personale di Paolo Argeri, a cura di Riccardo Boglione e Erminio Risso.

Il procedimento di composizione di Argeri – annota nel catalogo Riccardo Boglione – è, per sua stessa ammissione, rousseliano, parte cioè da un’immagine iniziale e un’altra finale e dall’ambiguità che, con anche minime variazioni, trasudano le stesse figure, famose o meno, una volta contaminate, mixate: i personaggi, gli oggetti, ritagliati da riviste di moda, magazines, foto personali e private, di epoche distinte, e poi alterati e riassemblati, si reiterano sotto spoglie diverse, creando, nel quadro generale della serie e singolarmente, ripetizioni, rime, contrappunti visivi. Il metodo è evidentemente combinatorio, e per nulla caotico: è infatti la sua rigidità quasi matematica nella costruzione delle distinte scene che dona alle Progressioni il carattere inquietante che le caratterizza.

Formalmente –puntualizza Erminio Risso– il rettangolo allungato delle Progressioni ci pare un richiamo alle predelle dei polittici o delle pale d’altare, cioè i riquadri deputati a narrare, quasi filmicamente, la storia. Qui, in queste predelle laicizzate si racconta la storia della distruzione dell’uomo: orizzontale è il destino dell’uomo e lo si riproduce in un widescreen dove scorrono fantasmi, ‘ospiti’ come in Solaris di Tarkovskij, in dolorosa ricerca di autenticità e umanità.

Paolo Argeri è nato a Genova nel 1970. Per il poeta visivo Rolando Mignani ha realizzato, in veste di illustratore, “PILGRIMAGE”, 57 vignette satiriche, dove vari scrittori, poeti, filosofi, si interrogano sull’opera del poeta americano E. E. Cummings, esposte originariamente da Leonardi V-Idea nel 2001 e al Museo d’arte contemporanea di Villa Croce nel 2011.
Collaboratore della rivista letteraria Passaggi, ha pubblicato nel 1997 sul numero monografico Dissenso, il racconto “Il soggiorno turistico”.
Interessato alle tematiche che attraversano la fantascienza, ha esordito in questo campo con la mostra di collage “L’ultima morte del capitano Nemo”, allestita nella galleria Spazio Espositivo Aperto presso lo Studio De Bernardi. Nel 2015 ha pubblicato per le Edizioni Vallescrivia il volume “I racconti dei giovani eterni”.