Una grave crisi
colpisce l'agricoltura francese con particolare riguardo alle regioni
occitane. La lotta per la difesa delle condizioni di vita e di lavoro
degli agricoltori e degli allevatori è parte integrante della
battaglia di prospettiva per una Occitania libera, prospera e
democratica.
Il
Partito della Nazione Occitana e la crisi agricola
Una grave crisi agricola
colpisce gli allevatori di suini e di bovini nello Stato francese;
allo stesso tempo, gli allevatori indipendenti di polli, numerosi in
Occitania, sono vittime di misure prese contro l'influenza aviaria.
Il Partito della
Nazione Occitana denuncia i responsabili di queste crisi: La
Commissione Europea, i governi francesi che si sono succeduti nel
tempo e la FNSEA (Federazione Nazionale dei Sindacati degli
Agricoltori). Le loro scelte favoriscono i grandi produttori di
cereali del bacino parigino, i grandi gruppi dell'agro-alimentare e
della distribuzione, al prezzo della desertificazione delle nostre
campagne.
Queste scelte sono:
· l’incessante
accrescimento delle dimensioni delle imprese allo scopo di realizzare
ipotetiche economie di scala;
· una agricoltura
«produttivistica», che trasforma gli agricoltori in «salariati»
dell'industria agro-alimentare;
· la monocultura e il
mono-allevamento «intensivo», perfino «fuori suolo», con
conseguenze sanitarie e ambientali disastrose;
· le produzioni a basso
costo per l'esportazione mentre una agricoltura di qualità e a Km.
Zero sarebbe vantaggiosa per gli agricoltori e i consumatori,
specialmente per quelli occitani;
· l'abbandono
dell'agricoltura là dove questo schema intensivo e produttivistico
non può essere applicato, specialmente in montagna.
Il Partito della
Nazione Occitana chiede che, invece di pretendere di fare
concorrenza ai paesi a basso costo, i poteri pubblici favoriscano le
produzioni di qualità e a km. zero. Si deve soprattutto mettere in
opera o incoraggiare:
· una armonizzazione
sociale e fiscale nell'ambito dell'Unione Europea, necessaria per una
concorrenza «non falsata»;
· l'agricoltura
biologica e l'agricoltura «ragionata»;
· le colture che
necessitano di meno acqua, come il sorgo al posto del mais:
· l'allevamento di razze
autoctone, più adatte al loro ambiente;
· la produzione di latte
di qualità e la sua lavorazione direttamente da parte degli
allevatori;
· l’allevamento ovino
e caprino là dove esso è tradizionale.
Gli allevatori
indipendenti di volatili che praticano un allevamento di qualità non
devono essere più le vittime del «vuoto sanitario» decretato dal
governo e di cui non soffrono per nulla i grandi gruppi
dell'agro-alimentare.
Il Partito della
Nazione Occitana rivendica poteri rafforzati per le regioni
occitane, soprattutto per la loro agricoltura, al fine di poter agire
nell'interesse degli agricoltori occitani, interessi che differiscono
da quelli del nord della Francia.
7 Marzo 2016