Martedì 31 gennaio –
ore 18.00
Presso la Libreria
Feltrinelli di Genova
sarà presentato
Metafisiche
insofferenti per donzelle insolenti
(edizioni Mimesis)
ultima raccolta
poetica di Nica Vassallo
Sarà presente
l'Autrice
Metafisiche insofferenti
per donzelle insolenti
In conclusione della
raccolta di poesie “Metafisiche insofferenti per donzelle
insolenti”, Nicla Vassallo scrive: “D’improvviso, ieri, in
giardino, hai chiesto: come mi viene in mente una poesia? Non ho una
risposta. E non saprei insegnare a scrivere poesie, né a scrivere in
modo creativo. Dall’enigma rimango affascinata. So nuotare bene e,
se mi domandi come mi viene in mente di nuotare, non saprei che dire.
So sciare discretamente e scierei per mesi e so insegnare a sciare.
Forse passioni e desideri giocano ruoli basilari in tutto ciò.
Qualcosa si può tuttavia estirpare dal post scriptum: dei tanti
avvenimenti, dalla mia nascita alla conclusione della presente
raccolta, dei tanti avvenimenti, spesso non segnalo i più eclatanti,
banalmente perché si trasformano in spettacolari (l’11 settembre,
per esempio) – considero la spettacolarizzazione della realtà una
delle peggiori vergogne della nostra epoca; o in devastanti, quali un
Donald Trump alla Casa Bianca.
Jorge Louis Borges
giudica ogni poesia misteriosa. L’idea non mi aggrada. Perché dare
in pasto a lettrici e lettori versi incomprensibili? I misteri
rimandano a sette segrete e ai loro ciechi seguaci. La poesia,
invece, contiene chiare profondità e sensualità. Con le parole di
Federico Garcia Lorca, ‘la poesia non cerca seguaci, cerca amanti’.
Palese, non contiene ragionamenti validi o buone argomentazioni, e
perciò Platone rimprovera il filosofo che immette poesia nel suo
filosofare; ciò non vieta di inserire gocce di filosofia nella
poesia, come ho tentato qui di fare.
A tratti trovo tuttavia
comico che un filosofo, il cui pane quotidiano consiste nel ragionare
bene, si trasformi in un poeta. E allora non posso che consolarmi con
Wisława Szymborska e il suo ‘preferisco il ridicolo di scrivere
poesie al ridicolo di non scriverne’.
Poesie queste, che, come
quelle di “Orlando in ordine sparso”, non hanno un ordine
cronologico. Poesie che contengono più amore e più dolore, insieme
a una sorta di spietatezza, spietatezza che Grazia (magnifica editor,
superba amica, purtroppo scomparsa, e senza fine in me presente) mi
ha sempre raccomandato nei confronti di quelle donzelle che
s’imbevono di crudeltà, spietatezza, al fine che io non cada nei
luoghi comuni, nelle ipocrisie, nei paternalismi: non tutte le donne
posseggono virtù effettive, benché molte donne le posseggano,
mentre io, da non masochista, al porgere l’altra guancia a chi mi
sta annientando o usando, non concedo quanto la sadica si
attenderebbe.
Nelle poesie di questa
raccolta ho tentato di conseguire una semplicità ricercata, liberata
da alcune facili contorsioni, per me, per lettrici e lettori, ma non
cercate di prendermi in quanto poeta: vi scapperò tra le dita. Così
afferma Alda Merini dei poeti”.
Purché di professione
eserciti quella della filosofia pura (è professore ordinario di
filosofia Teoretica), per di più con una matrice anglosassone,
ovvero improntata sulla razionalità, e, purché Platone, da
filosofo, si esprima contro la poesia, è in via di uscita in
libreria (il prossimo 19 gennaio) la seconda raccolta di poesie di
Nicla Vassallo (www.niclavassallo.net), dal titolo ‘Metafisiche
insofferenti per donzelle insolenti’ (Mimesis Edizioni 2017). Una
raccolta amara, a volte caustica, sofferta e sofferente, a volte
gioiosa, sull’omosessualità femminile, omosessualità, ancor oggi,
ben più nascosta di quella maschile.
Si tratta di un coming
out dell’autrice? Oppure si tratta di una sorta di
“sdoganamento”, di un’immedesimazione per trasmettere, tramite
la poesia, che l’eterosessualità non rappresenta l’unico destino
delle donne, sebbene l’omosessualità non garantisca sempre loro
paradisi terrestri? Oppure si tratta di ammettere la necessità di
nascondersi di troppe donne, di qualunque orientamento sessuale, per
comunque balzare tra inconsapevolezze standardizzate e dolorose
ribellioni da pozzi della solitudine? Tuttavia, in ‘Metafisiche
insofferenti per donzelle insolenti’, Nicla Vassallo mette in gioco
se stessa, sotto il profilo della sessualità (non del sesso), forse
nel tentativo di confidarlo con intellettualità, a chi non ha osato
e a chi non osa. Rimane, a suo avviso, una questione di libertà. E,
per di più, nelle sue poesie si “gioca” con altri intellettuali,
pure cantautori, italiani e stranieri. Senza limiti.
La poesia non consiste in
argomentazione. Eppure osare o non osare è ormai (purtroppo)
questione “diversa”: deve esserci una questione di reale amore,
che, in troppi non accettano e sono ben lungi dal comprendere, nelle
loro fortificate rigidezze: basta un nonnulla, affinché non ti
vengano improvvisamente annullati mesi e mesi di amicizia. Il
cosiddetto “esame di coscienza” pare svanito nell’egocentrismo,
nel narcisismo di troppi.
A contare è anche che in
molti/e si domanderanno il valore poetico di questa raccolta, in cui
Nicla Vassallo sperimenta un linguaggio assai diverso rispetto alla
precedente opera poetica.