Se mio nonno avesse le
ruote...
Ma il COVID 19 porta allo
scoperto il cretino che, probabilmente, tutti coviamo dentro di noi?
C'è da pensarlo, visto quello che ogni giorno ci tocca leggere e non
solo su facebook. Prendiamo il Manifesto di oggi.
A pag. 4 una
giornalista denuncia con grande enfasi la "voglia di
repressione" che animerebbe le forze dell'ordine. Motivo: le
multe comminate a persone trovate a passeggio in campagna o a
pescare. "Se il soggetto non si sta appiccicando con estranei a chi
fa del male?, denuncia l'illustre giornalista neanche minimamente
sfiorata dall'idea che, se valesse questa logica, la spiaggia di
Alassio (tanto per citare un esempio) vedrebbe migliaia di persone
tranquillamente a passeggio. Perché, è elementare, se una persona
può a suo giudizio "uscire di casa per fare una cosa che lo
diverte e gli fa del bene" (sempre per citare il livello degli
argomenti usati), la stessa cosa la possono fare tutti. Ma a questo
punto, visto che a tutti piacerebbe fare una passeggiata per godersi
una bella giornata di sole, la pratica del distanziamento sociale
andrebbe immediatamente a farsi benedire . Un ragionamento
elementare, ma a quanto pare troppo complesso per la nostra
giornalista.
Sempre meglio comunque
dell'esimio professore , ora meritatamente a riposo dopo quarant'anni
di duro lavoro accademico, dell'Università di Genova, che in prima
pagina si scaglia contro "le classi dirigenti" con una
serie di argomenti che iniziano tutti con "se".
"Se avessimo
previsto in Italia avremmo dovuto portare i posti letti di terapia
intensiva da 1500 a 10.000". "Se avessimo previsto, in
Occidente avremmo evitato di delegare ai paesi asiatici la produzione
di mascherine". E via con i se.
Fa specie pensare che
l'illustre professore capace di pensieri così profondi, abbia
insegnato per quarant'anni storia, senza sapere quello che ogni bimbo
si sente ripetere già a partire dalla prima elementare: la storia
non si fa con i se o , se si preferisce qualcosa di più semplice,
visto il livello delle argomentazioni, "se mio nonno avesse le
ruote, sarebbe una carriola".
E visto che parliamo del quotidiano più di sinistra, orgogliosamente "comunista" e antisistema, viene spontaneo pensare che, se questo è il livello della critica, le "classi dirigenti" obiettivo dell'articolo dell'illustre professore, possono dormire sonni tranquilli.