“L’ironia della
vita” con le opere di Gigi Caldanzano al Priamar
Savona. Un nuovo
appuntamento con il passato, con quell’eredità artistica che
tanti maestri del novecento ci hanno lasciato in quella striscia di
terra che da Albisola arriva fino a Vado, un patrimonio che
moralmente siamo chiamati a mantenere vivo, a svelare e consegnare
alle future generazioni.
Con questo spirito si
inaugura sabato 7 dicembre 2013 a Savona, presso il Palazzo del
Commissario nella Fortezza del Priamar, la mostra “Gigi
Caldanzano, l’ironia della vita”. Con un’accurata selezione
di dipinti e ceramiche, che spaziano dagli anni ’30 agli inizi
del XXI secolo, si vuole rendere omaggio al Maestro, ultimo membro
di quel gruppo di esponenti dell’arte novecentesca ligure che,
pur mostrando sensibilità alle molteplici novità artistiche
contemporanee, particolarmente vive a Savona ed Albisola, hanno
mantenuto con coerenza uno stile figurativo originale.
Nato a Genova da Luigi,
esponente della pittura di fine ‘800 e grande maestro della
illustrazione pubblicitaria, specie per Casa Ricordi, Gigi
Caldanzano (1921-2008) si trasferisce precocemente a Savona alla
ricerca di un proprio linguaggio. Nel clima futurista dominato da
Farfa e Tullio d’Albisola, aderisce ancora studente al gruppo
“Sant’Elia” insieme ad Acquaviva. Nel dopoguerra entra nel
“Cavallino Rosso” movimento ideato dal critico Dante Tiglio a
cui partecipano Mario Bonilauri, Gian Mario Pollero e
successivamente Mario Rossello.
L’umorismo quindi
diventa l’arma utilizzata per nascondere spesso una profonda
disperazione e amarezza nei confronti del mondo di umili e
diseredati che, al contrario, Antonio Agostani rende spietatamente
evidente senza mediazioni.
In campo ceramico la
produzione parte dalla fornace “Pozzo Garitta”, per passare
alla “Mazzotti” alla “Fenice” ed alla “Ceramica Italia”
, e approdare quindi alla “Ceramica San Giorgio” in cui infine
realizza il suo ultimo lavoro, i piatti della “Processione del
Venerdì Santo”. Anche nell’arte sottile maschere musicanti,
animali umanizzati, figure comuni o caricaturali animano le sue
ceramiche dai colori accesi e dal virtuosismo espressivo. La vena
caricaturale e la intelligente ironia lo spingono anche all’
illustrazione, partecipando attivamente con le sue tavolette alla
rivista milanese “Humor grafic” di Luciano Consigli.
La mostra rientra in
quell’attività di studio e di valorizzazione dei maestri e delle
correnti artistiche tra ‘800 e ‘900 nell’area geografica del
Basso Piemonte e Liguria, perseguito da alcuni anni con le mostre
monografiche e collettive su Berzoini, Pacetti, De Salvo, Agostani,
Gambetta e Peluzzi.
(da: ivg.it/)