E' in corso a Albisola
Mare una mostra dedicata ad Asgar Elde, ultimo dei grandi artisti che
vissero e lavorarono nella cittadina ligure. Abbiamo chiesto di parlarne a Mauro Baracco, osservatore attento e autorevole di
quella storia,che di Elde fu amico e compagno di avventure artistiche.
Mauro Baracco
Omaggio ad Ansgar Elde
Il grazioso epiteto del
visconte di Cambronne declinato nella musicale lingua del Cervantes,
accoglie i visitatori di “Omaggio ad Ansgar Elde”, la piccola
esposizione in corso alla “Signori Arte” di Albissola Marina,
saltando fuori da un olio del 1968 con il quale il Maestro
svedese/savonese prendeva inequivocabile posizione sulla situazione
politica cilena di quel tempo, ignaro come tutti che tempi ben più
duri si stavano preparando per quello sfortunato popolo.
Ansgar “ha fatto le
valigie” (come recitava il tema di una sua mostra) in
quell'orribile 2000 impedendo ai suoi amici ed estimatori di vederlo
invecchiare insieme a loro, magari festeggiando insieme i suoi
ottanta anni appena trascorsi; se ne è andato con unica compagna di
viaggio la sua inseparabile bottiglia di “pessssimo vino”
com'egli con buona dose di autoironia sentenziava, lasciando a noi
rimasti un ampio bagaglio di stimoli intellettuali ed umani.
Leggiadro ballerino della
gioventù, era sceso qui da noi, in quella Albissola nella quale i
“furesti” sono di norma considerati con l'antipatica diffidenza
del ligure stundaio ma che al contrario presto imparò ad amarlo: le
mostre certo erano “strane” ma quest'uomo indubbiamente
affascinante era un essere umano tra gli esseri umani, conosciuto in
tutte le società operaie laiche e cattoliche della zona, nelle quali
si potesse scambiare qualche parola e molti silenzi con uomini
proletariamente “perbene”.
Si narra fosse giunto ai
nostri lidi invitato da Sassu, ospitato da Jorn e poi si dice che
fu' l'erede spirituale del gruppo CO.BR.A.e poi si dice che opere sue
siano esposte in spazi d'arte di mezzo mondo e poi si dice e poi si
dice e poi si dice .....a chi scrive queste poche righe senza alcuna
pretesa di tracciarne un ritratto ed un giudizio artistico, resta il
ricordo di una persona gradevole, dalle eterne pause telefoniche, con
la quale si poteva girare mezza Italia per andare alla ricerca di un
“quadro importante” (..magari una piccola tela..) che andava per
forza di cose inserito in una mostra; resta la memoria della sua
ricerca di luoghi incontaminati, preferibilmente edifici fatiscenti
(..e quindi “bellissssimi”) nei quali esporre opere alla luce di
stente candele “...prima che gli architetti le rovinino..” (...mi
perdoni la benemerita categoria: mi limito a riferire il suo
pensiero...); mi resta il ricordo di un uomo la cui umanità e
grandezza dell'operato artistico erano riconosciute ed ampiamente
apprezzate, potenza delle “grandezze” che si incontrano...da
artisti come Guglielmo Bozzano che da lui “avrebbe dovuto” essere
mille miglia lontano.
Simpaticamente, ancora,
mi resta il ricordo delle sue mostre dal messaggio fulminante: “Elde
fa' le valige” certo e poi “Mostra funerea”, “Circo
Elde”,“Barattolata”; il tutto a volte accompagnato da
utilissime e tranquillizzanti indicazioni:”...orario precario...”.
Mi resta la sincerità di
un'artista rigido con se stesso così come con altri, uso a stroncare
senza ipocrisie le esibizioni spudorate di imbrattatele e parvenu
della nobile arte: “...questa mostra è una mmmerrrda!”...quanta
fatica si è risparmiato il furbone...così come pronto a segnalare
giovani seri che ben meritavano e che era doveroso supportare.
Mmmmerrrda...quante volte
lo avrebbe scagliato contro tutti coloro che ben potendo e dovendo,
siano essi imprenditori sazi o enti pubblici distratti, si
dimenticano dei migliori.
Pronti a parlar d'arte
quando si tratta di far salotto, si presume di poter fare oculato
investimento personale, di fare cosa valida “politicamente” ma
del tutto incapaci, in un territorio che molto da loro ha ricevuto,
di coltivare la memoria e valorizzare l'opera, due per tutti, di
Maestri come Gianni Ferro e Giorgio Bonelli....
...bando ai pensieri
cupi...andiamo a vedere la mostra di Ansgar Elde; soffre certo i
limiti di una iniziativa di tipo commerciale messa su in poco tempo,
poche risorse e non amplia selezione; non possiamo però perderci
quel feroce e dolcissimo grido che Ansgar Elde ci offre, prima
che...gli dei non vogliano!...possa finire in qualche salotto
“perbene” a coltivare il fascino di una trasgressione verbale per
nulla compresa.
Omaggio ad Ansgar Elde
Galleria Signori Arte
-C.so Bigliati 26
14 dicembre 2013-20
gennaio 2014