Quella
di San Giovanni è una festa complessa: si festeggia addirittura tre
volte. Due i santi interessati: San Giovanni Evangelista e San
Giovanni Battista. Figure storicamente diverse, ma emanazioni dello
stesso principio: il manifestarsi della luce intesa come fonte di
vita. Complessità che ha fatto nascere leggende e addirittura una
Chiesa esoterica, la Chiesa Gioannita.
Giorgio
Amico
I fuochi
di San Giovanni
San
Giovanni Evangelista e San Giovanni Battista
San Giovanni
l'Evangelista (festeggiato il 27 dicembre) ha un ruolo particolare
fra i discepoli: egli è non solo «quello
che Gesù amava» (20) –
frase difficile da comprendere su cui l'interesse degli esegeti non
cessa di esercitarsi (21) - ma è soprattutto l'autore di un testo
dai forti connotati gnostici che già nell'incipit pone come centrale
il tema della luce come vita:
“In principio era il
Verbo
e il Verbo era presso Dio
e Dio era il verbo.
Questi era in principio presso Dio.
Tutto per mezzo di lui fu fatto
e senza di lui non fu fatto
e il Verbo era presso Dio
e Dio era il verbo.
Questi era in principio presso Dio.
Tutto per mezzo di lui fu fatto
e senza di lui non fu fatto
assolutamente nulla
di ciò che è stato fatto.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce nelle tenebre brilla
e le tenebre non la compresero.” (22)
e la vita era la luce degli uomini;
la luce nelle tenebre brilla
e le tenebre non la compresero.” (22)
Un linguaggio difficile,
quasi per iniziati. Non è per caso – lo vedremo – che San
Giovanni Evangelista, simbolo dell'avvento della Luce, sia anche
diventato il santo della Massoneria e che dal Settecento le logge
regolari di tutto il mondo aprano i loro lavori proprio su questa
pagina dei Vangeli. Ma Giovanni non è solo l'unico dei sinottici a
narrarci il tempo prima del tempo, egli è anche l'annunciatore dei
tempi ultimi e della Gerusalemme messianica. Più di ogni altro egli
è indissolubilmente legato al Cristo di cui profetizza
nell'Apocalisse la gloria futura. Simbolo egli stesso di luce,
l'Evangelista appare nei giorni in cui la luce inizia a crescere,
così come luminosi sono i segni di colui «i
cui occhi sono come fiamma ardente»,(23)
il Verbo di Dio di cui nelle pagine dell'Apocalisse profetizza
l'avvento finale.
Giovanni Battista
precursore del Cristo
San Giovanni il Battista
(festeggiato il 24 giugno nel pieno del solstizio d'estate) è invece
il precursore di Cristo, colui che è venuto prima a preparare la
via. Nel suo operare il simbolismo dell'acqua si unisce a quello del
fuoco. Giovanni battezza con l'acqua, ma colui che viene battezzerà
col fuoco. E' lui stesso ad affermarlo: “Io vi battezzo con acqua;
ma viene uno che è più forte di me, al quale non sono degno di
sciogliere neppure i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in
Spirito Santo e fuoco.” (24)
Figura solstiziale, il
Battista nasce nel giorno in cui il sole, raggiunto il suo punto più
alto, inizia lentamente a declinare. Annunciatore di luce, egli deve
cedere il passo a una Luce più grande: “Non sono io il Cristo, ma
sono colui che è stato mandato davanti a lui. (…) Questa gioia,
che è la mia, ora è perfetta. Egli deve crescere, io invece
diminuire.” (25) L'elemento solare diventa qui metafora
spirituale, simbolo di vita eterna. In Giovanni possiamo vedere il
Sole che decresce dopo il Solstizio estivo, nel Cristo il Sole che
cresce nel semestre successivo al Solstizio invernale e conduce alla
dolce stagione degli alberi in fiore e poi delle messi.
La ricorrenza della
nascita del Santo è dunque un momento di gioia in quanto, pur dando
inizio alla fase oscura dell'anno, annuncia e prepara la via al
prossimo avvento della Luce. Proprio come profetizzato da Zaccaria:
“E tu, bambino, sarai
chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli la via,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
per la remissione dei loro peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci un sole dall'alto
per illuminare quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra di morte
per guidare i nostri passi sulla via della pace.” (26)
perché andrai innanzi al Signore a preparargli la via,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
per la remissione dei loro peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci un sole dall'alto
per illuminare quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra di morte
per guidare i nostri passi sulla via della pace.” (26)
Colpisce in queste
versetti la molteplicità dei simboli evocati. Personaggio
polisemico, il Battista si presenta qui soprattutto come una
rappresentazione solare, araldo e precursore dell'avvento della Luce,
figura mercuriale di guida delle anime nel viaggio che conduce alla
salvezza.
La Chiesa Gioannita
Il
Vangelo di Giovanni e poi l'Apocalisse non smisero mai proprio per la
voluta oscurità del testo di solleticare la curiosità di chi voleva
andare oltre l'interpretazione canonica per decifrarne «l'autentico»
significato. I libri di Giovanni furono sempre cari agli esoteristi
che vi dedicarono studi innumerevoli e qualche volta anche bizzarri.
Una Chiesa sotterranea, rivolta a pochi illuminati capace di
comprenderne il messaggio, dall'esistenza parallela a quella
ufficiale (la Chiesa di Pietro) destinata a masse incolte. Questa
Chiesa segreta, incentrata su di un insegnamento rivolto ad un
ristretto numero di eletti, si sarebbe tramandata nei secoli
coinvolgendo direttamente prima l'Ordine del Tempio, poi le
corporazioni dei liberi muratori costruttori delle cattedrali e
infine la moderna Massoneria.
Il dibattito fu vivace e
talvolta anche aspro come spesso accade nel mondo delle sette. Altri
sostenevano infatti che la continuità storica dei giovannei era da
tempo scomparsa, ma che il filo iniziatico non si era interrotto
perché ben celati agli occhi dei profani continuavano ad essere
tramandati di generazione in generazione dei «vangeli
segreti» sulla base dei
quali sarebbe stato possibile «risvegliare»
l'autentica Chiesa del Cristo. Era questa la tesi della Chiesa
Gioannita, fondata agli inizi del XIX secolo da Bernard-Raymond
Fabré-Palaprat (1773-1838), il quale asseriva di essere venuto in
possesso di due documenti dell'antica Chiesa di San Giovanni,
l'Evangelicon e il Leviticon, conservati per secoli in totale
segretezza all'interno dalle famiglie più illustri della antica
nobiltà francese.
Questi due testi, che si
era creduto fossero per sempre scomparsi nella tempesta della grande
rivoluzione che aveva spazzato via la vecchia aristocrazia, erano
invece stati miracolosamente preservati e erano giunti per vie non
meglio precisate nelle mani del Fabré-Palaprat che ora,
contravvenendo al vincolo del segreto, li rendeva pubblici. Una
storia dagli aspetti romanzeschi che, come era logico attendersi,
suscitò entusiastiche reazioni ma anche feroci rifiuti e che da più
di un secolo coinvolge visionari di ogni tipo e scrittori popolari,
buon ultimo l'americano Dan Brown che su questi temi ha costruito le
sue fortune di autore di best sellers.
Lacerata da contrasti e
scissioni, la Chiesa Gioannita non sopravvisse alla morte del suo
fondatore, ma ciò non significò l'abbandono della credenza
nell'esistenza di un cristianesimo segreto. Dopo molte peripezie ciò
che restava dei gruppi gioanniti confluì nel magmatico calderone
delle chiese gnostiche e delle organizzazioni neo templari, per
riapparire infine alla luce in vesti rock nei
movimenti New Age degli anni Sessanta del secolo scorso.
(27)
Semplici fantasie o
autentiche sopravvivenze di un antico sapere segreto? Non ci
pronunciamo. Eppure, in qualunque modo la si pensi, San Giovanni
resta una figura misteriosa, due volte doppia, perché allo
sdoppiamento solstiziale di San Giovanni (L'Evangelista e il Battista
) si unisce poi una ulteriore duplicità: unico fra tutti i santi San
Giovanni Battista viene festeggiato sia al momento della nascita (24
giugno) che al momento della morte (29 agosto), in questa occasione
come San Giovanni Decollato. E' un privilegio che condivide solo con
la Madonna e che ne testimonia l'importanza. Un caso unico e tanto
straordinario da costringere S. Agostino, il massimo pensatore
cristiano del primo millennio, a dedicare ben sei sermoni
all'argomento.
Si capisce bene perché
fin dai primi secoli cristiani una figura carica di così tante
valenze sia divenuta oggetto di un grande culto liturgico e popolare
che dura ancora oggi. Nel festeggiarlo la devozione popolare ha
mantenuto le antiche credenze e pratiche pagane della festa del
solstizio: i bagni nella rugiada, la raccolta delle erbe,
l'accensione dei falò, la danza, il canto, il riso.
20.
Vangelo di Giovanni, 13,23. In: La Bibbia, Roma, Edizioni Paoline,
1983, p. 1661.
21.
Buon ultimo Gianfranco Ravasi, Il discepolo amato, Alba,
Edizioni San Paolo, 2013.
22. Vangelo di Giovanni,
1, 1-5. In: La Bibbia, cit., p. 1640.
23. Giovanni, Apocalisse,
19,12. In: La Bibbia, cit., p. 1901.
24. Vangelo di Luca, 3,
16. In: La Bibbia, cit., p. 1600.
25. Vangelo di Giovanni,
3, 29-30. In: La Bibbia, cit., p. 1644.
26. Vangelo di Luca, 1,
76-79. In: La Bibbia, cit., p. 1597.
27. Esemplificativo della
letteratura in materia (e delle conclusioni aberranti a cui questo
tipo di interpretazione può condurre) è il libro di Paul Le Cour,
Il vangelo esoterico di San Giovanni, Foggia, Bastogi, 2009. Sul
fenomeno dei gruppi neo-gnostici è molto utile la lettura delle opere
di Massimo Introvigne ed in particolare de Il ritorno dello
gnosticismo, Milano, Sugarco, 1993. L'autore, presidente del CESNUR
(Centro Studi sulle Nuove Religioni), molto vicino alle posizioni del
gruppo integralista Alleanza Cattolica, vi raccoglie una enorme
quantità di materiali di grande interesse.
3.
continua