Letture per l'estate
Storia, miti e leggende della Massoneria medievale
In una prima fase di vita,
durata quasi dieci anni, Vento largo ha funzionato come cassa di
risonanza per articoli, tesi, proposte culturali, che non
necessariamente ricalcavano il mio pensiero, ma che ritenevo essere
possibili buoni spunti di riflessione o validi contributi alla
discussione. Questa seconda fase, determinata da una traversia legale
su cui non ritorniamo, sarà invece maggiormente incentrata su quello
che è, o che è stato in altri periodi del mio percorso personale e
culturale, il mio pensiero. Il che ovviamente non impedirà di dare
spazio ad altre voci, ma ponendo la massima attenzione a evitare il
ripetersi di nuovi conflitti legati al copyright.
Non è, lo ho già detto
in un'altra occasione, un attacco di megalomania, legato magari
all'invecchiamento e al lento decrescere delle cellule cerebrali
(fenomeni, peraltro, purtroppo in atto), ma l'unico modo per
mantenere in vita, anche se in forma ridotta e sicuramente meno ricca
intellettualmente, Vento largo a cui sono affezionato fosse altro che
dal 2009 ha accompagnato tutti i momenti importanti della mia vita.
Vista le buona
accoglienza fatta al libriccino sui Fuochi di San Giovanni,
presenterò nei prossimi giorni come lettura estiva un altro libriccino, da
sempre introvabile, apparso una quarantina di anni fa, in cui si
ricostruisce la storia, anche leggendaria, della Massoneria di
mestiere, dalle origini alla fondazione della Gran Loggia
d'Inghilterra nel giorno di san Giovanni del 1717.
Si tratta di un'opera
giovanile e di carattere divulgativo, oggi non la scriverei più
così, ma che, credo, possa ancora risultare di un qualche interesse
soprattutto per chi di questi temi conosce il poco che se ne scrive, e
spesso assai malamente, sui giornali.
Iniziamo oggi con la
pubblicazione della copertina, che già da sola meriterebbe un libro intero, e che rappresenta l'iniziazione rituale
di Compagni d'Arte ad opera di Pierre d'Aubusson, Gran Maestro
dell'Ordine degli Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme. La
scena si svolge nel 1480 nell'isola di Rodi, sede generale dell'Ordine,
assediata dalla flotta turca che si intravvede sullo sfondo, mentre
ci si affretta a rialzare e a rafforzare le mura di difesa della città e del porto.
Davanti ai Fratelli,
riuniti “in piedi e all'ordine”, il Gran Maestro tocca
ritualmente con il bastone, simbolo della sua “dignità
magistrale”, sulla spalla un Apprendista elevandolo al grado di
Compagno.
Attorno all'iniziando un
carpentiere, uno scalpellino ed un muratore presentano in modo
rituale i loro attrezzi. A terra fra altri oggetti, spiccano una
Squadra e un Compasso, simboli cardine dell'Arte Reale.
Siamo di fronte alla
rappresentazione realistica, quasi fotografica, di un passaggio di
grado all'interno della corporazione muratoria. Una chiara
dimostrazione, e ne esistono centinaia di altre disperse in quadri,
affreschi, capitelli, libri, del fatto che, nonostante i luoghi comuni e ciò che molti ne pensano, la
Libera Muratoria non ha mai nascosto la sua esistenza, né celati i
suoi riti e i suoi simboli.
Buona lettura e buona
estate.
Giorgio Amico
Savona, 24 giugno ,
giorno di San Giovanni.