L'angolo di Bastian Contrario
Se il silenzio si addice al Covid
Questo volantino mi è stato recapitato a domicilio da un ragazzo gentilissimo che, vedendomi anziano, oltre a domandarmi se avevo bisogno di aiuto, mi ha anche chiesto se avevo nipotini in età scolare che avessero bisogno di una mano vista l'attuale precarietà dei corsi scolastici.
Ne consiglio vivamente la lettura a tutti coloro che passano gran parte del loro tempo a discettare sul Covid 19 tramite Facebook o interviste e interventi sui media, all'unico scopo di fare sfoggio della loro “superiore” intelligenza e cultura. Ma soprattutto a chi, atteggiandosi a spirito libero e anticonformista, fa a gara dal salotto di casa sua a spararle grosse per, come si diceva una volta, épater le burgeois.
Personalmente ritengo che di fronte alle centinaia di morti giornalieri, alle decine di migliaia di contagiati e al numero ancora maggiore di chi rischia di perdere il lavoro, per non parlare del carico indescrivibile di sofferenza che tutto questo genera, si debba restare in silenzio.
Silenzio che non vuol dire indifferenza o rimozione, ma semplicemente compassione, cioè condivisione della sofferenza e rispetto del dolore altrui.
Se poi qualcuno vuol dare davvero una mano il mezzo, come mostra questo volantino, c'è. Il resto sono chiacchiere ed esibizionismo.